Il Claim Code of Practice della VCMI

Claim Code of Practice (VCMI)

Indice dei contenuti

Lo scorso 28 giugno, è stata una data importante per il mercato volontario dei crediti di carbonio (VCM). Dopo lunghi mesi di attesa, la Voluntary Carbon Market Integrity Initiative (VCMI) ha pubblicato l’ultima versione del “Claim Code of Practice” (Codice di Pratica per le Dichiarazioni).

"Claim Code of Practice" (Codice di Pratica per le Dichiarazioni), una guida essenziale per le organizzazioni che desiderano formulare dichiarazioni credibili riguardanti il clima

Il principale obiettivo della VCMI è assicurare che ogni dichiarazione riguardante il clima sia pienamente supportata da un piano concreto di riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Inoltre, la VCMI mira a promuovere l’utilizzo di crediti di carbonio di alta qualità, che siano autenticamente addizionali per la compensazione delle emissioni.

In questo modo, si mira a garantire che gli sforzi per contrastare il cambiamento climatico siano genuini ed efficaci, contribuendo a un futuro sostenibile per il nostro pianeta.  

"Claim Code of Practice” in breve

La guida propone un processo composto da 4 fasi: 

1. Rispettare i criteri fondamentali disegnati per essere in linea con gli obiettivi di Parigi. Alle organizzazioni si richiede: 

  • di pubblicare annualmente la propria impronta carbonica;
  • stabilire e divulgare pubblicamente obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine convalidati su base scientifica e impegnarsi pubblicamente a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050; 
  • Dimostrare che l’organizzazione è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni a breve termine e per ridurre al minimo le emissioni cumulative nel periodo di riferimento;
  • Dimostrare che le politiche dell’azienda sostengono gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e non rappresenta un ostacolo per una regolamentazione ambiziosa del clima. 

2. Selezionare una delle tre dichiarazioni previste dalla VCMI che sono: 

a) VCMI Silver: è il livello più accessibile in quanto, una volta dimostrati i progressi compiuti verso gli obiettivi di riduzione a breve termine, viene richiesta la compensazione dal 20% al 60% della propria impronta carbonica; 

b) VCMI Gold: una volta dimostrati i progressi compiuti verso gli obiettivi di riduzione a breve termine, viene richiesta la compensazione dal 60% al 100% della propria impronta carbonica; 

c) VCM Platinum: una volta dimostrati i progressi compiuti verso gli obiettivi di riduzione a breve termine, viene richiesta la compensazione uguale o maggiore al 100% della propria impronta carbonica; 

Tutte le dichiarazioni devono aver soddisfatto i quattro criteri fondamentali elencati sopra. Inoltre, la percentuale di crediti di carbonio da acquistare e ritirare deve aumentare di anno in anno se si è in Gold o Silver. 

3. I crediti di carbonio utilizzati devono essere di massima qualità.

Il VCMI definisce tali crediti come quelli che soddisfano i Core Carbon Principles  (CCP) dell’Integrity Council for the Voluntary Carbon Market (ICVCM) e che si qualificano secondo il suo Assessment Framework.

L’ ICVCM sta ancora lavorando sul database per indicare i crediti che seguono i CCP e non è ancora possibile fare una considerazione sul loro metodo di valutazione dei crediti.  La VCMI, in attesa che il database sia completo, consiglia alle organizzazioni di acquisire crediti ammissibili nello schema CORSIA, cioè crediti che rispettano i criteri dettati dall’ICAO.

Questo approccio è però limitante perché esistono tantissime tipologie di crediti che basati su soluzioni naturali che contribuiscono alla preservazione della biodiversità che non rientrano nei requisiti dettati dall’ ICAO per motivi che non c’entrano con la qualità dei progetti. 

4. Ottenere la validazione delle dichiarazioni ambientali da divulgare da un ente terzo secondo i requisiti della VCMI. 

Prossimi passi

Durante la seconda metà dell’anno e oltre la VCMI pubblicherà ulteriori moduli e linee guida per il monitoraggio e la rendicontazione, per le dichiarazioni ambientali a livello di prodotto, servizio e marchio e altro ancora.

Difatti ad oggi la guida è ancora molto vaga ma inizia a dare delle direttive importanti alle aziende come quella di calcolare tutta la propria impronta carbonica compresa la catena di valore e di contribuire al raggiungimento della neutralità climatica globale compensando le proprie emissioni.  

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