Incontra il nostro team: Monica Razo
Qual è stato il tuo percorso prima di arrivare a Carbon Credits Consulting?
Ho studiato business internazionale nella mia città natale Monterrey (Messico) combinato con esperienze culturali e lavorative in Canada, Stati Uniti e Italia.
Mi sono sempre sentita attratta dalla biologia e, di conseguenza, agli aspetti legati alla cura dell’ambiente. Dopo un periodo nel mondo aziendale ho deciso che volevo poter combinare i miei studi con le mie passioni, quindi ho deciso di studiare un master in business e sostenibilità che mi ha aperto un mondo diverso di fare impresa, non più basato solo sulla realizzazione di un profitto ma sulla conservazione di un equilibrio tra il pianeta e la società. Dopo il master mi sono dedicata a un breve e intenso periodo nel mondo della consulenza ambientale, che potrei considerare come un secondo master, poiché questa esperienza mi ha insegnato che sono necessarie così tante regole per poter misurare l’impatto ambientale allo stesso modo a livello globale, tuttavia, cercavo qualcosa con cui potessi essere più legata alla natura, ed è qui che Carbon Credits Consulting è apparsa, una realtà incredibile che non solo stava crescendo in Italia, ma aveva progetti di riforestazione in Sud America! Oggi sono quasi 3 anni che ho iniziato questa avventura e ho avuto l’opportunità di vedere l’azienda a 360 gradi, testimoniando come sempre più aree siano protette grazie al lavoro di tutto il team.
Qual è il tuo ruolo come Dirigente Marketing in CCC? Quali sono le tue attività principali?
In parole semplici, potrei dire che il mio compito principale è quello di raccontare quanto siano straordinari i nostri progetti e l’urgente necessità di sostenere progetti di questo tipo per frenare il riscaldamento globale. È anche vero che, come reponsabile marketing, il mio lavoro è quello di posizionare il nostro marchio come sviluppatore di progetti di carbon offseting sul mercato, il che ha rappresentato una sfida piuttosto interessante, poiché potrei dire che il marketing nel settore volontario del carbonio si sta sviluppando lentamente.
Nel mio quotidiano, mi occupo di attività diverse che vanno dalla parte strategica e definizione degli obiettivi alla parte operativa, digitale e creativa dell’azienda; interagendo con diversi team che vanno dalla produzione alle vendite. Ciò mi ha permesso di avere una conoscenza ampia dei nostri progetti e servizi, che è fondamentale se vogliamo che venga trasmesso ai nostri clienti, che non solo devono innamorarsi del progetto che decidono di supportare, ma devono anche comprenderne i benefici e il modo corretto in cui la loro strategia sostenibile deve essere comunicata e rendicontata.
Qual è la tua parte preferita di lavorare in CCC?
Sicuramente la possibilità di confrontarmi direttamente con chi prende le decisioni aziendali. Per molti anni ho lavorato in multinazionali che indubbiamente hanno plasmato la mia carriera, ma apportare un cambiamento all’interno di aziende molto strutturate richiede molto tempo. In Carbon Credits Consulting tutte le opinioni sono sempre ben accette e valutate, c’è una grande opportunità di innovare, sperimentare e crescere professionalmente.
Inoltre, è molto facile allinearsi e credere nella missione dell’azienda: fermare il cambiamento climatico. Non c’è un solo membro di CCC che non voglia raggiungere questo obiettivo, il che crea una grande cultura, piena di motivazione che senza dubbio rende i giorni più piacevoli e ti avvicina al successo.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Vorrei rispondere che sono una super atleta, ma la verità è che trovo nell’arrampicata una scusa per essere vicina ad una delle mie debolezze più belle: le montagne!
Sono cresciuta a nord del Messico, circondata dalle montagne (no, non è come in Europa, togliamo la neve e l’ “Après-ski”) quando mi sono trasferita a Bologna, ho capito quanto mi mancassero, ed appena ho tempo libero lo dedico a stare in natura e, se possibile, ad arrampicare. Naturalmente, mi piace anche viaggiare e scoprire culture diverse dalla mia, ma a chi non piace d’altronde?